Aumentare le popolazioni di acari predatori per attuare una strategia di controllo biologico ancor più efficace. Nutari, il nuovo prodotto sviluppato da Koppert, serve proprio a questo ed è disponibile in Italia dal 30 novembre scorso.
Nutari è appositamente studiato per garantire un miglior insediamento di acari predatori sulla coltura e un controllo biologico di maggior successo grazie all’acaro Carpoglyphus lactis che, una volta applicato sulla vegetazione, rappresenta una facile preda per acari predatori generalisti e consente quindi alle loro popolazioni di non diminuire in assenza di parassiti o di stabilirsi con maggior successo in condizioni non ottimali. C. lactis - sottolinea Koppert - non può provocare danni alla coltura o nutrirsi a sue spese e non viene utilizzato come fonte di cibo dai principali parassiti di interesse agrario.
Nutari assicura un maggior numero di acari utili presenti sulla coltura prima che vi si stabiliscano parassiti e può essere utilizzato in combinazione con diversi acari predatori come Amblyseius swirskii, Neoseiulus californicus e Neoseiulus cucumeris.
Il prodotto è stato ampiamente testato dal dipartimento di ricerca e sviluppo di Koppert: dal 2017 sono state condotte 42 prove su colture come crisantemo, rosa, fragola e agrumi. "Tutte le prove sono risultate positive e si è osservato un aumento delle popolazioni di acari predatori anche superiore a tre volte - rileva l'azienda - Nutari viene già utilizzato con successo su diverse colture orticole e ornamentali in buona parte d’Europa". E ora anche i produttori ortofrutticoli italiani potranno beneficiare del suo impiego.
“L’azione di Nutari rappresenta un ottimo esempio di quanto sia fondamentale supportare e seguire le introduzioni di insetti ed acari utili - afferma Flavio Lupato di Koppert Italia, che ricorda come un tassello molto importante per un controllo biologico di successo sia sicuramente l’assistenza tecnica. “Gli insetti utili risultano ormai essere un cardine fondamentale per una difesa sostenibile delle colture, il loro utilizzo richiede tuttavia molte conoscenze tecniche - ribadisce il manager - sono molti i fattori di disturbo che potrebbero compromettere un’introduzione e ovviamente questi possono essere molto diversi a seconda della coltura o del contesto in cui è inserita”.
A proposito di assistenza tecnica, ad oggi sono 16 i consulenti tecnici di Koppert, divisi nelle varie regioni, che visitano con costanza le imprese agricole per riuscire a adattare al meglio la strategia di lotta biologica al contesto aziendale. “Nel 2020 abbiamo implementato la nostra forza vendita, ma questo non è che un primo passo per arrivare a una copertura il più completa possibile del territorio italiano. Nel corso del prossimo anno inseriremo delle figure tecniche per coprire alcune aree del Sud e del Centro Italia che al momento vengono seguite da tecnici stanziati in zone limitrofe”.
Koppert è da sempre fermamente convinta che il successo dell’applicazione dei mezzi di biocontrollo passi dall’essere vicina ai produttori con una continua assistenza tecnica, fatto che non a caso si ritrova anche nel il claim corporate “Partners with Nature”. E per stare più vicina ai clienti, la società - oltre alla sede di Bussolengo, nel Veronese - ha aperto diversi centri di distribuzione in punti strategici per l’orticoltura italiana: Fondi, Battipaglia, Policoro, Cagliari e Vittoria.
"Oltre all’assistenza tecnica continua, la garanzia di una logistica di qualità è l’altra componente essenziale per il successo del biocontrollo - evidenzia Lupato - Le sedi di Bussolengo e Vittoria sono dotate di celle climatizzate per la conservazione ottimale di insetti utili, bombi e microrganismi mentre i restanti magazzini fungono da strutture atte allo smistamento rapido. Fattore qualitativo chiave è il servizio di trasporto refrigerato che consente di evitare spiacevoli inconvenienti nei mesi più caldi dell’anno. Alcune colture, come ad esempio berry, aromatiche e poinsettia, necessitano di frequenti lanci di insetti utili a partire dai mesi di luglio e agosto. In presenza di una temperatura ambiente di 35-40°C il ghiaccio presente nel packaging isolante purtroppo ha una durata limitata. Con gli usuali sistemi di spedizione un ritardo nella consegna poteva tradursi in un’importante perdita di qualità che poteva influenzare negativamente il programma di lotta biologica in atto. Dall’adozione del trasporto refrigerato - conclude Lupato - tali problemi non si sono più verificati e i nostri clienti sono più che soddisfatti”.