


Generale
La cocciniglia farinosa della vite (Planoccoccus ficus) è un emittero, appartenente alla famiglia degli Pseudococcidae, originario del bacino del mediterraneo ma ormai presente in quattro continenti. I danni su vite sono dovuti all’imbrattamento dei grappoli con melata, che può portare allo sviluppo di fumaggini e di conseguenza a gravi perdite produttive sia su uva da vino che su uva da tavola. Inoltre, è vettore dei virus responsabili dell’accartocciamento fogliare e del legno riccio su vite. Planoccocus ficus può infestare, oltre alla vite, anche il fico e una vasta gamma di piante ornamentali.
Ciclo vitale e aspetto
La cocciniglia farinosa della vite (Planoccoccus ficus) si sviluppa attraverso 7 stadi: uovo, ninfa di prima, seconda e terza età, prepupa, pupa e adulto. Le uova sono di color giallo-dorato e sono deposite in ovisacchi cerosi (contenenti da 300-500 uova) all’estremità addominale della femmina. Le neanidi sono molto simili alla femmina adulta, anche se presentano dimensioni inferiori. Lo stadio di prepupa e pupa sono presenti solo nel maschio, durante il quale sviluppa gli ocelli laterali e gli abbozzi alari.
Negli adulti è presenta un forte dimorfismo sessuale. Il maschio è più piccolo (1 mm), di colore arancione scuro, presenta lunghe antenne e ali trasparenti ed è privo di apparato boccale. La femmina, più grande (3 mm) e voluminosa, è di forma ovale allungata e non possiede ali. Il corpo è ricoperto di polvere cerosa e presenta, lungo il margine, 18 raggi cerosi, di cui i due anali sono leggermente più lunghi. Una linea scura attraversa il corpo longitudinalmente.
In Italia P. ficus svolge 3-4 generazioni. La stagione fredda viene trascorsa sotto il ritidoma alla base della pianta o nei primi strati di terreno. In primavera le infestazioni si trovano alla base dei giovani germogli, quindi le ninfe si spostano d’apprima verso le foglie e infine sui grappoli.
Sintomi di danno
La cocciniglia farinose della vite causano, con la loro azione trofica, danni di tipo si diretto che indiretto. I primi consistono in difficoltà di sviluppo o avvizzimento degli organi severamente infestati dalla cocciniglia. In certi casi possono favorire il disseccamento del rachide, la morte degli speroni e lo sviluppo di ocratossine. Inoltre può causare alterazioni organolettiche nel vino anche a fronte di infestazioni non elevate.
Anche i danni indiretti sono strettamente legati all’attività trofica e sono conseguenza delle abbondanti produzioni di melata che imbrattano vegetazione e grappolo. La melata promuove lo sviluppo di fumaggini che vanno ad ostacolare l’attività fontosintetica e comportano un danno estetico sul grappolo. Ulteriore danno inidiretto è dovuto alla capacità di P. ficus di essere un vettore di virus. Tra i più rilevanti trasmessi dallo pseudococcide troviamo il virus dell’accartocciamento fogliare (GLRaV), il virus del legno riccio (GVA) e della suberosi corticale (GVB).